Con questo angolo riservato alle scienze mediche, si vuole creare un collegamento tra scienze esatte con le relative applicazioni, con in testa le applicazioni ingegneristiche, e l'ars medica, negli aspetti storici e comparati tra le diverse culture mediche, da Occidente ad Oriente.


L'interesse per le scienze mediche da parte di un ingegnere deve essere visto come una invasione di campo o un atto di presunzione?
Con semplicità, rispondo che questo avvicinamento alle scienze mediche parte dai miei studi di Cibernetica , con i conseguenti studi di anatomia, di fisiologia, di neurologia e psicologia, e dall'osservazione e dalla sperimentazione diretta delle capacità psico-fisiche in ambito sportivo.
Altrettanto semplicemente, aggiungo che le scienze mediche potrebbero migliorare, aprendo le porte ad un lavoro di ricerca in squadra tra medici, fisici, chimici e biologi, allontanandosi, in modo netto e trasparente, da speculazioni finanziarie e da un atteggiamento fanaticamente farmaceutico-industriale.

Anatomia e fisiologia dell'essere umano

Più studio anatomia e fisiologia umana più mi rendo conto e mi convinco di quanto sia sorprendente e complessa la "macchina umana".
Tutto questo è ancora più evidente, se si procede in un approccio comparato con l'osservazione anatomica e fisiologica di diverse specie animali.
In questa mia ricerca anatomo-fisiologica, su basi chimico-fisiche e biologiche, un'interessante strumento di indagine è rappresentato da un approccio bioingegneristico, in cui una disciplina cardine è la biomeccanica.
Inoltre, uno studio della fisiologia umana, su basi strettamente biologiche comparate, consente di vedere ed interpretare gli aspetti patologici in modo critico, non relegandoli su un piano puramente farmacologico, terapeutico, ma soprattutto spostando l'attenzione su un piano eziologico, dunque legato fortemente alla prevenzione ed alla profilassi.

Le neuroscienze

Preferisco utilizzare il termine neuroscienze, invece del termine neurologia, per evidenziare da subito il carattere fortemente interdisciplinare dello studio del sistema nervoso nell'essere umano e nelle specie animali.
Considero lo studio del sistema nervoso uno studio intrinsecamente interdisciplinare, se si vuole raggiungere una conoscenza completa del sistema nervoso stesso, in termini non puramente organicisti, ma funzionali.
Seguendo questa linea, è importante evidenziare che spesso, anche nelle neuroscienze, le conoscenze acquisite e apparentemente intoccabili, si rivelano poi infondate o non del tutto corrette.
Questo sta a significare una volta di più che, quando si affrontano temi e problemi di estrema complessità, bisogna avere moltissima umiltà, ma soprattutto rigore, metodo e completezza scientifica.
E così, la pura distinzione tra sistema nervoso centrale (SNC) e sistema nervoso periferico (SNP) può risultare una distinzione iniziale, che, in termini funzionali e di capacità di comprensione del sistema nervoso, può non essere del tutto soddisfacente.
In sostanza, nelle neuroscienze e, in generale, nelle scienze mediche, è evidente il problema della modellizzazione, che troppo spesso si rivela semplicistica e riduzionista.

Eziologia e psicosomatica

Perchè concentrare l'attenzione sull'eziologia e sulla psicosomatica?
Prima di tutto, l'approccio eziologico cerca di evitare un approccio esclusivamente sintomatico, che non risolve i problemi alla radice e trascura aspetti fondamentali di fisiologia e di biologia.
Inoltre, concentrando l'attenzione sulle cause di una patologia si deve porre particolare cura ad aspetti genetici ed epigenetici, in antitesi ad un approccio puramente epidemiologico.
Soprattutto in un approccio epigenetico, emerge chiara la relazione tra essere vivente e ambiente: tale relazione è spesso stupidamente sottovalutata, in un contesto dominato dalla farmacologia industriale e da un approccio puramente diagnostico-terapeutico.
E' vero che in questi ultimi decenni, anche con l'ausilio della tecnologia e delle applicazioni ingegneristiche, si sono avuti dei netti miglioramenti in campo diagnostico, ma è anche vero che una buona medicina dovrebbe fondarsi, ancora prima che sulla terapia, sulla prevenzione: in sostanza, si dà come fatto ineluttabile che certe patologie esistano e debbano continuare ad esistere, incidendo in modo forte anche in termini statistici sulla popolazione.
E potenziare gli aspetti di prevenzione e profilassi significa anche tornare ad essere consapevoli della presenza di intime relazioni tra le parti di un essere vivente: psiche, sistema nervoso e altri sistemi funzionali di un essere vivente sono tra di loro strettamente collegati.
Recuperare la consapevolezza dell'importanza di un equilibrio psicofisico e di un equilibrio delicato tra essere umano ed ambiente significa recuperare il significato più profondo delle scienze mediche.

Biomedicina

Perchè parlare di biomedicina? non sarebbe sufficiente utilizzare il termine medicina?
Con il termine biomedicina si vuole sottolineare che lo studio dei processi fisiologici e patologici deve essere condotto con metodi basati fortemente sulla fisica e sulla biochimica, in un approccio meno sperimentale e basato sempre più su modelli accurati, facendo allo stesso tempo attenzione al malato e non alla malattia.
In un approccio olistico, ci si accorge che ogni individuo ha delle caratteristiche singolari, che nel dettaglio possono essere significative, sia per comprendere aspetti fisiologici che aspetti patologici.
Così come la diagnosi in presenza di patologie, anche la terapia deve essere personalizzata non solo nei dosaggi, ma soprattutto nelle combinazioni terapeutiche possibili, in una attenta valutazione dei tempi di recupero e di ripristino di processi fisiologici, di uno stato di benessere.
Troppo spesso si sottovaluta che i processi fisiopatologici hanno dei tempi di sviluppo piuttosto lunghi nella vita di un individuo: in sostanza, ciascuno di noi deve prendersi cura di se stesso in un attento ed equlibrato stile di vita quotidiano.
In tutto questo, dobbiamo avere una profonda consapevolezza della relazione tra essere vivente ed ambiente.


In questo senso, bisogna porre particolare cura all'alimentazione, oltre alla qualità dell'acqua e dell'aria, soprattutto in un contesto attuale, in cui l'inquinamento sta creando alterazioni importanti, anche a livello epigenetico, dunque transgenerazionale.
E nel raggiungimento e nella conservazione di un equilibrio psicofisico ottimale, non dobbiamo sottovalutare le sollecitazioni, in termini fisici e biochimici, a cui ci sottoponiamo nella nostra vita, valutando attentamente i tempi di recupero e le modalità dei processi rigenerativi naturali.
In sostanza, il concetto di stress deve essere valutato con molta attenzione, distinguendo tra sollecitazioni fisiologiche e sopportabili in termini di rigenerazione e sollecitazioni dannose.

In queste poche righe conclusive, voglio dire che la medicina Occidentale paradossalmente, in questi decenni, sta mettendo in mostra profonde mancanze dovute ad un approccio riduzionista e meccanicistico.
Volgendo lo sguardo ad Oriente, con molta umiltà, si può riconoscere che le conoscenze scientifiche esatte, come la fisica e la matematica, con le applicazioni ingegneristiche, possono essere integrate con le conoscenze mediche tradizionali occidentali e con una saggezza antica orientale, che tende a privilegiare l'individualità e le caratteristiche tipiche del malato e a non disperdere energie preziose sulla esclusività della malattia con i relativi sintomi.