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FILOSOFIA




La filosofia ha per me un ruolo fondamentale, anche se è nascosta in queste pagine tra le diverse pagine del sito ed emerge qui in questa pagina in modo esplicito.
La filosofia non deve essere vista come una disciplina astratta, ma come pratica di vita quotidiana, in una unione coerente tra pensiero ed azione.
Seguendo questa linea, la logica, in particolare la logica formale, assume un ruolo centrale come strumento di indagine razionale, a fondamento delle conoscenze scientifiche.
E la logica deve essere inserita nel contesto più ampio della teoria della conoscenza.

Teoria della conoscenza
Un filone centrale della filosofia è costituito dalla comprensione dei metodi e delle modalità, attraverso le quali l'essere umano giunge alla conoscenza della realtà, in una relazione tra soggetto conoscente e oggetto da conoscere.
In particolare, il metodo scientifico, il cui padre può essere considerato Galileo Galilei, è oggetto di studio nella epistemologia.
Ma il dibattito su cosa sia la conoscenza e sulle forme di conoscenza umana ha diversi esponenti importanti, ben prima di Galilei, e tra questi una figura fondamentale del pensiero occidentale e cristiano è rappresentato da Sant'Agostino, che indaga il rapporto tra ragione e fede religiosa.

In un rapido e incompleto panorama storico, si può affermare che la tradizione della teoria della conoscenza occidentale parte dai pilastri rappresentati da Platone e Aristotele, passando poi attraverso Sant'Agostino nel IV secolo, giungendo al pensiero scientifico galileiano nel XVII secolo, fino all'opera enorme di Immanuel Kant nel XVIII secolo e alle successive interpretazioni teoretiche nel campo delle scienze cognitive, il cui fondatore può essere considerato Husserl, nel XIX e nel XX secolo.
E nell'evoluzione del pensiero razionale in Occidente si è affermata nel XIX secolo lo scontro tra un approccio filosofico-razionale ed un approccio irrazionale-dogmatico rappresentato dall'introduzione delle ideologie, di cui le origini si possono fare risalire a Hegel.
In questo contesto, è celebre lo scontro tra Hegel stesso e Schopenhauer, che viene anche considerato uno degli ultimi filososofi occidentali, in contrapposizione proprio alla nuova figura di "ideologo".

Lo sviluppo della filosofia in Occidente porta con sè diverse dicotomie ed una di queste, oltre alla guerra tra approccio filosofico e approccio ideologico, è rappresentato da uno scontro tra visione riduzionista e visione olistica.
Le scienze moderne hanno portato ad una frammentarietà della conoscenza, mettendo a rischio il concetto e la portata del significato di conoscenza umana.
Questo significa che resta difficile parlare di conoscenza, senza avere un approccio olistico, tipico, in senso stretto, della tradizione filosofica, che è stata intaccata proprio dalle ideologie e dalle scienze moderne, che di fatto sono la manifestazione di una forma dogmatica, ideologica di pensiero, non del tutto razionale e non privo di contraddizioni logiche.
E così dobbiamo veramente domandarci cosa sia la conoscenza umana ed ancora più domandarsi se ci sia distinzione tra conoscenza e sapienza, ovvero domandarsi se sia possibile ed in che modo possano esistere diverse forme di conoscenza o di sapienza: in questo modo, con umiltà e senza pregiudizi, possiamo esplorare nel tempo e in diversi luoghi del pianeta il cammino umano della conoscenza, senza ignorare anche forme di sapienza "extrafilosofiche", provenienti da tradizioni mistiche e religiose, presenti nella tradizione cristiana, come nelle tradizioni vediche o islamiche.

La logica formale
Nel pensiero filosofico occidentale, a partire dalla filosofia greca classica, un ruolo centrale è assunto dalla logica, in particolare dalla logica formale, che può essere definito come metodo di indagine razionale per eccellenza.
La logica formale, il cui fondatore può essere considerato Aristotele, rappresenta il nucleo per lo sviluppo della logica matematica nel XIX secolo.
La logica matematica è uno degli strumenti razionali principali dell'evoluzione della conoscenza scientifica e delle scoperte fisico-matematiche più importanti dal XIX secolo fino al XXI secolo.
L'analisi matematica e tutto lo sviluppo della teoria delle comunicazione e dell'informazione si appoggiano sulla logica matematica, come è avvenuto anche nella costruzione dei due grandi sistemi teorici come la meccanica quantistica e la meccanica relativistica, introdotta da Albert Einstein.
A loro volta, tutte le applicazioni ingegneristiche si basano su strumenti logico-matematici, con lo sviluppo di capacità logiche, basate su diversi principi, come la deduzione, l'induzione e l'astrazione.

Etica e filosofia politica
La tradizione ellenica classica ha insegnato non solo la logica formale, ma anche le forme politiche ed una visione etica di una comunità di persone.

Come nella teoretica si affronta il problema della ricerca della verità, così nell'etica si affronta il problema della definizione e della ricerca di cosa sia bene, in una visione critica del comportamento umano, sia nell'individualità, nel rapporto con gli esseri viventi e con l'ambiente, sia nella collettività.
E proprio dalla grecità classica si possono vedere esempi di analisi di diversi "sistemi di governo", come la democrazia e la tirannia.
E nel mondo classico latino si affronta il tema della "civitas", della creazione di una comunità di cittadini.
Non è casuale che il diritto nasce nel mondo latino dell'Impero Romano. Nel corso dei secoli il problema della giustizia, in accordo con temi etici, è stato affrontato in modi diversi, fino ad arrivare a situazioni in cui le leggi umane sono in netto contrasto con il diritto naturale.
Ma questo è un tema molto antico, affrontato già nelle tragedie greche ed un esempio eccellente di questo è "Antigone" di Sofocle.

Il problema dell'individuazione del concetto di bene e di male e del relativo significato di giustizia umana è uno dei fili conduttori filosofici e letterari nel corso dei secoli.
Così, si può incontrare uno scritto filosofico fondamentale come "Il contratto sociale" di Jean Jacques Rousseau, oppure, in campo letterario, si può leggere un classico come "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift.
In particolare, i viaggi fantastici di Gulliver possono essere letti anche in una chiave di antropologia comparata e di etologia comparata: la cosiddetta civiltà occidentale è basata sul concetto di potere e di superiorità verso altre civiltà e culture, anche con un utilizzo strumentale e speculativo della religione cristiana.
Su queste basi, la civiltà bianca occidentale nel corso dei secoli ha portato distruzione e devastazione nel pianeta, sterminando etnie come gli aborigeni australiani e i nativi nordamericani, in nome di un'ideologia imperialista di dominio e di superiorità.

E così si può osservare che nella civiltà occidentale prevale una visione distruttiva, che rischia di ritorcersi contro se stessa, come sta accadendo, seguendo il modello di sviluppo irrazionale e non sostenibile della iperproduzione e dell'iperconsumo, che nasconde semplicemente un atteggiamento umano speculativo.
La visione moderna delle attività umane si vede chiara nell'economia e nella socialità, in un approccio estremistico, ideologico e irrazionale monetarista e finanziario.
Infatti, l'osservazione dei meccanismi moderni finanziari, bancari già di per sè può essere sufficiente per sancire senza alcun dubbio il degrado culturale e spirituale di una civiltà occidentale, che, per correttezza di linguaggio, dovrebbe essere detta barbarie occidentale.

E se sono vere queste osservazioni, quale rimedio si può proporre?
Il rimedio sta nel recupero delle origini della cultura cristiana, di cui uno dei massimi esempi é San Francesco e che trova forti punti di contatto con le culture vediche e buddiste, e del diritto naturale, che affonda le radici nella nostra latinità mediterranea.

Estetica
La trilogia filosofica fondamentale formata da teoretica ed etica viene completata dall'estetica, associata all'idea di bellezza.
E in questo modo, si vogliono individuare relazioni tra verità, bene e bellezza stessa.
La bellezza è qualcosa di assoluto o relativo? ovvero, per determinare cosa sia la bellezza si fissano canoni, che variano nella storia, in funzione di costumi sociali?
Ma queste stesse domande possono essere poste anche per l'idea di verità e di bene ...
Lasciamo in sospeso le risposte, in questo contesto, per osservare le forme, attraverso le quali la bellezza si può esprimere, al di là del fatto che la bellezza sia qualcosa di assoluto o relativo.
E così possiamo osservare le forme artistiche umane, come la pittura e la scultura.


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