Perchè parlare della danza, anche sperimentandola, in una visione olistica della conoscenza?
La risposta è per me semplice, anche se articolata, perchè collegata ad aspetti filosofici, a conoscenze biomediche, alla psicologia, e più in particolare a quelle discipline, in cui si chiama in gioco in modo profondo il rapporto tra mente, psiche e corpo, il rapporto tra emotività e razionalità, tra sistema nervoso e apparato muscolo-scheletrico.

Interazione tra gesti, movimenti corporei e lo spazio circostante

Mi piace pensare alla danza, oltre che per valori mimici e simbolici, per l'importanza che ha nel creare relazioni tra il corpo e lo spazio circostante.
In questo contesto non voglio fare riferimento ad alcuna forma di danza in particolare, nè la danza classica occidentale nè le danze mistico-tribali.

Voglio inoltre sottolineare l'equivoco razionalista, che ha portato alla scissione tra mente, corpo, psiche e affettività.
Quello che dico ora in queste righe ha per me valore generale e potrebbe essere inserito anche nella pagina delle Discipline sportive e arti marziali .
Infatti, certe arti marziali hanno in sè qualcosa di coreografico, qualcosa di danzato. Ma, quello che più importa è sottolineare come nella danza, e nelle arti marziali, il concetto di intelligenze multiple, indicato nel contesto delle Scienze cognitive , ora, in questo caso deve emergere in modo chiaro e completo.

Indagando nei labirinti delle intelligenze multiple, si scopre la relazione tra musicalità e movimento corporeo, che diventano due forme di linguaggio, sovrapposte e intrecciate.
In quest'ottica, lo studio critico della danza ci porta al mondo del Teatro .

Una visione antropologica e filosofica: le danze "etniche" del pianeta Terra

E' interessante procedere con uno studio antropologico, facendo emergere il rapporto tra danza, religiosità e misticismo, sospesi tra riti religiosi e riti pagani.
Infatti, in uno studio antropologico, storico, comparato la danza diventa forma espressiva e di relazione con il divino o con il pianeta Terra.
In tutte le culture, nei secoli della storia dell'umanità, possiamo incontrare innumerevoli esempi di questo tipo: potremmo fare un viaggio planetario attuale, incontrando le danze indiane, nelle diverse forme legate anche al concetto orientale di teatro, e le danze indonesiane, oppure potremmo spostarci in Medio Oriente o nel Maghreb, incontrando diverse forme mistiche di danza.
E spostandoci in Europa, possiamo incontrare diverse forme di danza etnica, di cui un esempio è il flamenco spagnolo.
Poi, dalla Spagna possiamo volare in Sud America, nelle diverse culture andine o nelle culture delle distese del Brasile e dell'Argentina.

Fermandoci per un momento in Argentina, incontriamo il tango, esempio evidente di sincretismo culturale, che ancora oggi è patrimonio dell'umanità.
In particolare, mi sono interessato alla pratica del tango argentino nella forma del tango milonguero, ad abbraccio stretto.
Al di là delle dispute sulle origini del tango e su quale sia il vero tango argentino, il tango milonguero, di cui eccellenti interpreti sono Osvaldo Roldan e Susana Miller, mi ha spinto verso alcuni approfondimenti personali, che mi hanno condotto ad iniziare un percorso di ricerca filosofica e scientifica, testimoniato da un saggio in corso d'opera.
Ed è un saggio scientifico-filosofico, dal titolo "Diario di un principiante tanguero milonguero", che vuole essere un altro mio esempio di ricerca applicata, muovendosi tra neurofisiologia e psicologia, tra studio musicale ed etologia comparata.
Dunque, procederò con forme comparate di descrizione tra tango milonguero, scherma e aikido, così come prenderò spunto da alcune osservazioni etologiche.

Concludiamo questo rapido ed incompleto panorama sulle danze etniche, tornando in Italia, con le danze dell'Italia del sud, come tarantella e tammurriata.
Mi sono avvicinato, in particolare, alla tammuriata per motivi musicali, con un approccio da percussionista.
Questo contatto musicale mi ha permesso di avvicinarmi ai riti pagani della cultura contadina, da cui in qualche modo ci siamo allontanati negli ultimi decenni, ma non abbiamo ancora perduto.
In questo caso, mi piace fare emergere il significato rituale, collettivo della danza, ovvero la danza favorisce il senso di appartenenza ad una comunità: danzare in cerchio acquista un significato rituale collettivo importantissimo, sia in senso filosofico-cosmologico che in senso sociale.
Possiamo trovare la circolarità coreografica in tutte le forme di danze etniche, dalle danze dei nativi nordamericani, ormai perdute, alle danze della tradizione popolare delle diverse isole greche, così come nel tango milonguero e nella tammuriata.