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TEATRO




Il teatro per me è fondamentale, come esempio completo di sincretismo comunicativo, di espressione e di forme linguistiche.

Lo spazio teatrale non è solo il palcoscenico con gli attori, ma gli attori insieme al pubblico, per cui lo spazio scenico alla fine si espande oltre il palco.
Per ottenere questa unità tra attore ed osservatore, tutte le forme espressive umane si devono fondere, a partire dai veicoli essenziali come la voce ed il gesto, che diventano di per sè significato e metalinguaggio, cercando di superare le posizioni dogmatiche, che fanno prevalere una sola forma espressiva rispetto a tutte le altre.
Tuttavia, il teatro del Novecento è caduto nell'equivoco che il teatro stesso sia solo un prolungamento della letteratura, in cui la parola, non la voce, domini su ogni cosa.
Nell'estremo opposto, si è voluto fare largo ad un teatro puramente mimico e gestuale, di cui Yves Lebreton, uno dei più grandi esponenti del teatro mimico, è un esempio.
In queste visioni opposte, estremizzate, si procede e si è proceduto per avenguardie, in una perenne dicotomia espressiva, a volte invocando il termine "teatro sperimentale".
Ma, come diceva Leo de Berardinis, il teatro deve essere, per vocazione e per origine stessa dell'arte teatrale, qualcosa di sperimentale e omnicomprensivo rispetto alle forme di comunicazione e di linguaggio, altrimenti non è teatro.


Il teatro come palestra linguistica di espressione e dialogo:
la linea tracciata da Leo de Berardinis

Il teatro, inteso sia come spazio fisico sia come luogo ideale di espressione e comunicazione, deve essere visto come spazio in cui si instaura un dialogo affettivo, sensoriale, emotivo e intellettuale tra gli attori e gli spettatori, che formano un'unico spazio di rappresentazione.
Dunque, basta questa definizione per capire cosa sia fare teatro?
Possiamo passare attraverso la conoscenza di autori celebri, da Goldoni a Shakespeare, cambiando anche genere teatrale, anche risalendo al teatro greco classico, senza tuttavia comprendere a fondo cosa sia la teatralità, se non spesso uno scadimento intellettualistico e inespressivo.
Il teatro è ricerca delle singole forme linguistiche, approfondite ed allenate quotidianamente, non con puri intenti di analisi e di scomposizione, che si ricondurrebbero a puro tecnicismo, ma con un approccio teso a creare le relazioni tra tutte le diverse forme espressive e di comunicazione, dando valore, prima di tutto, alla voce e al movimento corporeo, che diventano parola e gesto, in un gioco sonoro e ottico, in cui la sensorialità viene a trovare un equilibrio con razionalità ed affettività.
In Italia abbiamo avuto esempi importanti di autori e attori teatrali, ma a me piace ricordare, in particolare, già richiamandolo qualche riga più su, Leo de Berardinis, proprio perchè de Berardinis sottolineava questa idea e questa pratica "globale" di teatro.
Seguendo questa linea, osservo con particolare attenzione Elena Bucci, allieva di Leo de Berardinis, insieme a Marco Sgrosso.


Le produzioni teatrali
Partendo da questa consapevolezza dell'importanza della teatralità, mi sono mosso e mi sto muovendo in alcune produzioni teatrali, sia per quanto riguarda aspetti artistici sia per quanto riguarda aspetti tecnici e organizzativi.
Logo della produzione teatrale : L'abbraccio del mio cuore
La produzione principale in corso, dal titolo "L'abbraccio del mio cuore", riguarda un dramma teatrale in due atti, che intende esplorare l'universo del tango milonguero, approfondendo alcuni aspetti introspettivi e psicologici, che emergono, studiando musicalmente e testualmente il tango orchestrale tradizionale ed il tango-canzone.

Questa è una produzione, la cui idea originale risale all'estate del 2011, basata su una sceneggiatura, in cui una voce narrante ci guida in un viaggio musicale e introspettivo nell'universo del tango milonguero, incontrando poeti, massima espressione dell'esistenzialismo e dei sentimeni umani, e incontrando sonorità, che, partendo dal tango, ci portano a diverse melodie e voci umane, espressione della nostra esistenza, dal Mediterraneo a Oriente.

C'è una seconda produzione teatrale, che si trova in uno stato iniziale e che può essere considerata la prosecuzione della prima produzione, "L'abbraccio del mio cuore", a proposito del tango milonguero.
Questa seconda produzione è pensata come un concerto teatrale, in cui al tango si affiancano, in modo netto, la milonga e la rumba spagnola, con intermezzi di musica italiana, spaziando dai classici degli anni '60 fino a canzoni celebri di cantautori degli anni '80.
Il titolo non definitivo di questa rappresentazione-concerto teatrale è "Tango con rumba" e prevede la presenza di un gruppo musicale di 6 elementi con settimo elemento centrale, voce e chitarra.



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